E’ stato proprio un bel regalo di natale! Eh si, perchè tutto iniziò il giorno di natale di circa 1 anno fa, quando assieme alla mia ragazza e con la mia famiglia decidemmo di regalarci per l’anno successivo qualche giorno di relax in compagnia da qualche parte.

Dato che tra i buoni propositi per l’anno nuovo avevo anche l’obiettivo di correre una maratona(dopo essere stato spronato piu e piu volte da alcuni miei compagni Cavalli), ho colto l’occasione e senza esitazione mi sono iscritto con 11 mesi d’anticipo all’appuntamento a Firenze con la promessa da parte mia che sarei riuscito a portarla a termine, senza obiettivi di tempo, ma giusto per capire cosa significhi correre 42195m con le proprie gambe.

Anche se effettivamente la gara è stata corsa domenica, il via è stato dato ancora un paio di mesi fa, quando iniziai la preparazione.

Infatti con la regina non si scherza, bisogna preparasi bene all’appuntamento e per non fare brutta figura ci si deve preparare bene!

Dall’alimentazione al programma di allenamento.

E cosi dopo chilometri percorsi fra ripetute, lunghi, medi, corti e chi piu ne ha piu ne metta arriva il grande giorno.

Sveglia(si fa per dire, l’emozione gioca brutti scherzi e prendere il sonno in certe circostanze diventa difficile) alle 5.30, giusto il tempo di smaltire la colazione, svuotare il corpo e l’anima, vestirsi, bersi un caffè ed avviarsi con papà alla griglia di partenza sono le 7.30, ultima griglia per l’esattezza poichè non avendo mai corso una maratona non avevo tempi da dichiarare.

Il meteo è abbastanza incerto, si prevede pioggia e vento ma personalmente poco importa(il nonno mi diceva sempre: “Enrico, siamo lupi di mare noi!”) ero più preoccupato per i miei e per Angela, che mi avrebbero aspettato al freddo e al gelo durante la corsa.

Arrivano in fretta le 8.30, scatta il via, dopo circa una decina di minuti arriva il momento della mia griglia, saluto mio papà e parto… giusto il tempo di passare sulla linea del via ed inizia a piovigginare! Primi km corsi tra continui cambi di direzione e curve strette, ci avviamo verso il verdeggiante parco delle cascine e lo percorriamo per intero facendo una specie di serpentina. La pioggia inizia a battere bene, freddo e umidità stimolano la vescica, ne approfitto quindi di marcare il territorio all’interno del parco circa all’ottavo km, giusto 20 secondi di stop ma poco importa.

Mi rimetto a correre e verso il km 11 becco la socia runner Alessandra, giusto il tempo di salutarla e dirle in bocca al lupo mi avvio nuovamente verso il centro, nel frattempo la pioggia si fa più clemente.

Dal km 15 al km 21 si è corso sul lungargine del fiume Arno e passato 3 ponti: Ponte delle Grazie, Ponte San Niccolò e Ponte Vecchio, 3 ponti abbastanza facili da percorrere con poco dislivello.

Al passaggio della mezza il tempo si fa nuovamente brutto e torna a piovere, questa volta in maniera più costante e purtroppo si alza anche un vento molto fastidioso che mi soffiava contro ma come dicono i miei compagni.. “muso duro e bereta fracà” e via verso il trentesimo km. Entriamo all’interno dello stadio di atletica, facciamo mezzo giro di pista e ci avviamo nuovamente verso il centro città, ormai ci siamo e inizia il conto alla rovescia, gli ultimi km si percorreranno interamente in centro cittadino, fra lungargine e i luoghi storici più conosciuti di Firenze.

Arriva il 40km e finalmente esce un sole caldo ed accogliente che mi asciuga schiena e capo, ci voleva proprio questo cambio di clima per affrontare gli ultimi 2 km e 195m.

L’ultimo tratto di strada sarà per me indimenticabile, arrivi ad un certo punto che senti una voce nella tua testa che ti dice di fermarti, è proprio in quel momento che inizia la sfida con la maratona, senti che il fiato non ti manca ma qualcosa di invisibile e di pesante ti attanaglia le gambe e vuole bloccartele a tutti i costi, ma l’impegno e la forza di volontà di portare a termine l’impegno erano troppo importanti e fortunatamnete sono riuscito a liberarmi.

Km 42, il sole splende e mi trovo in piazza della signoria, di fronte al palazzo Vecchio, tutto ad un tratto la fatica sparisce, l’adrenalina sale, vedo il traguardo e gli occhi iniziano a brillare, alzo le braccia al cielo, è fatta!

Mi dirigo verso Angela e mio papà, con medaglia finisher al collo e con gli occhi pieni di lacrime gli abbraccio forte forte. E’ stato il momento più bello in assoluto.

Che dire, è stato veramente un bel regalo di Natale! Chissà cosa mi regalerò per il 2018… un’altra maratona? 😉

Tempo finale: 3h 33′ 18”

Enrico Ardizzon