Per avere cose mai avute , occorre fare cose mai fatte . Pensa , credi sogna e osa (Cit.)

Ci sono percorsi che lasciano il segno e oggi faranno parte della storia di chi ha avuto il coraggio di osare. Sette Cavalli Marini e un Guru Sarmato tutti con storie diverse da raccontare , insieme hanno condiviso un unico obiettivo comune , arrivare al tanto pensato traguardo dei 100 km del Passatore.
Seduti davanti ad un caffe in un locale poco prima della partenza si ipotizzavano tempi per arrivare al traguardo, scambiavamo pensieri, trapelava nel viso di alcuni di noi qualche preoccupazione, che veniva smorzata dalle risate e battute ironiche.
Iniziamo ad assaporare le prime emozioni positive, quelle vere quelle che ti fanno battere il cuore, quando ci presentiamo alla griglia di partenza, è una festa. Ci si scambia l’augurio, viva il lupo, auspicio per una buona gara, attendendo il rumore dello sparo, si parte sono le ore 15.00 del 25 maggio.
Un fiume di atleti si muove come un grosso serpente colorato verso l’ambito passo della Colla, la folla di gente assiste incredula e applaude al passaggio degli atleti incitandoli, Firenze è una città meravigliosa.
Cinzia, Dario, Albano e Fabio dopo i vari cancelli orari durante il percorso insieme iniziano a chiudere i primi sipari al 32 km Borgo San Lorenzo e al 50 km passo della Colla.
Durante i primi 50 km ogni uno di noi esprime sensazioni e trasmette all’altro energia positiva, consapevoli che a Marradi inizia la parte piu’ difficile, a detta di tutti i Guru il Passatore inizia al 70 km. La pioggia durante il percorso non ci ha risparmiato ma siamo stati super non abbiamo mai mollato, alternando sorrisi, battute e sospiri, neanche quando la notte ha iniziato a farsi sentire.
Dopo i 70 km, si inizia a capire la difficoltà di alcuni atleti, alcuni ristori sembravano dei lazzaretti, un continuo passaggio di autobus che li portavano a Faenza. Non posso non pensare al dolore atroce allo stomaco al 68 km dell’anno precedente e al dispiacere che traspariva dal viso di Leo e Dario quando al 70 km decido di ritirarmi. Pensando che tutte le cose succedono per un motivo e quest’anno le precauzioni per lo stomaco erano stata assolte.
100 km, definito un percorso Endurance che ti fa faticare per un tempo prolungato.
Sinceramente non ho mai provato una sensazione così positiva, la foto immortalata dall’organizzazione al nostro passaggio ne è la testimonianza, traspare una gioia difficile da scrivere sulla carta. E nonostante la plurima esperienza di Dario, Fabio e Albano i quali hanno presenziato a piu’ edizioni del Passatore con risultati piu’ che soddisfacenti, rimane anche per loro sempre una grande soddisfazione arrivare al traguardo perché solo chi è in continuo movimento si sente davvero vivo.
Noi tutti vogliamo, inoltre, ricordare con un plauso gli accompagnatori di questa ultima edizione del Passatore che hanno permesso con il loro sostegno il compiersi di questo viaggio.