Buonasera,
vorrei rendervi partecipi della mia esperienza durante l’allenamento collettivo di mercoledì 30 dicembre 2015.

È da un po’ che ho l’intenzione di partecipare all’allenamento collettivo organizzata dalla A.S.D. Marathon Cavalli Marini ma il giovedì sera non sono libero.

L’occasione arriva mercoledì 30 dicembre in quanto la corsa del giovedì è spostata per festeggiare il nuovo anno. Decido di telefonare al mio amico Alessandro, compagno di classe delle superiori; conoscendo la sua passione per la corsa sono certo della sua presenza.

Infatti non mi sbagliavo. “Ciao Alessandro, sono Daniele vai a correre mercoledì sera…” e lui “Si, si, ci vediamo la”.

Il giorno dopo salgo in auto dopo essermi cambiato in ufficio come Michael J. Fox nel film “Il segreto del mio successo”, arrivo in piazzale Europa e vedo un centinaio di persone che si dimenano nell’intento di scaldarsi.

Parcheggio l’auto, tra la folla multicolore riconosco Sergio, Fabio, Matteo, Claudio, l’elettricista, il cuoco, l’infermiere, l’impiegato, l’autista…, cerco tra le maglie blu l’amico Alessandro. Trovato, e dopo i saluti mi chiede: “Allora sei, cinque e mezzo o cinque?” Non ci capisco niente, forse si ricorda la pagella delle superiori?

Dopo le dovute spiegazioni decidiamo di correre con il gruppo dei sei minuti al chilometro, Alessandro si offre di farmi da tutor.

Partenza, passo fiero, gagliardo, tanto che Alessandro, fiducioso, propone di aggregarsi al gruppo dei cinque e mezzo; da quanto sono imbranato non faccio partire il GPS, regalo di Natale di mia moglie.

Dopo il tratto sul Lungomare, arriviamo alla diga, ponte dell’Unione, Piazzetta Vigo, Corso del Popolo, rivetta, questo il percorso.

Il buon Alessandro ogni tanto si gira, anche se buio, vedo il suo sorriso, o solo lo immagino, e mi fa: “Semo ben…” ed io “Xe ben, xe ben…”, penso sia preoccupato per un mio collasso improvviso.

Corro, il corpo sente che lo sforzo non è come le altre volte. La corsa non è istinto, non è un singolo gesto atletico, è metodo, concentrazione, conoscenza di se stessi.

Agli 8 km compare il solito fastidio al ginocchio, sento le gambe irrigidirsi, stringo i denti, devo arrivare, voglio arrivare.

E finalmente giungiamo in piazzale Europa, stremato, faccio fatica a camminare normalmente, ma felice, orgoglioso.

Alessandro mi informa del nostro tempo 10 km in 55 minuti, per me è già record personale. Mi vengono offerti gentilmente 2 bicchieri di thè ed una fetta di panettone.

Ecco, questo è stato primo allenamento collettivo, non conosco gli organizzatori di questa iniziativa, non conosco chi ha corso e sudato insieme a me, ringrazio tutti per la bellissima esperienze e per il valore sociale che rappresenta per tutta la cittadinanza.

Daniele