Garda

Un cavallo e mezzo, quasi due, sul Garda

Potrei iniziare il racconto dei nostri 30 km della Lake Garda Marathon elencando le cose non buone riscontrate in questa corsa… Tipo la mancanza di bevande calde ai ristori (anche quello finale), la mancanza di qualsiasi tipo di ristoro alla partenza, la mancanza di posti al coperto alla partenza in caso di pioggia, del cambio dell’ordine di partenza, del troppo tempo passato al freddo tra arrivo col traghetto e la partenza, ecc… Ma questa corsa per noi è stata ben altro.
Partenza da Malcesine (Verona) ed arrivo a Torbole (Trento). Tre percorsi: 15 km, 30 km e maratona. Noi si fa i 30. I nostri primi 30.

AguG136caekVWVBZCPNSSkaEn1wRQg2BdGVUwvjLwY4e_2Foto : Sandro e Andrea con amici

Sandro Scarpa, Cavallo Marino a tutti gli effetti, convinto da me, Andrea “Gabbon” già iscritto per il prossimo anno, decidiamo di partecipare e prenotiamo l’albergo vicino all’arrivo a Torbole.
Arma a doppio taglio: sveglia durissima prima dell’alba per prendere il traghetto che ci porterà a Malcesine, ma mossa azzeccata per farsi la doccia del dopo corsa a pochi minuti dal traguardo.
In traghetto, mentre si chiacchiera con delle amiche di corsa, il sole manda i suoi primi raggi da dietro le montagne. Il cielo è nuvoloso e minaccia pioggia.

AhWrwLo_a6tPXedlv0G4vsqtoApg3i_m3d1laIkEK6gMFoto : Il traghetto

All’arrivo a Malcesine due gocce ci innervosiscono un po’, ma finiscono subito.
Consegna sacche, bagno, un po’ di riscaldamento, bagno, ed arriva il momento della partenza.
Sulla griglia c’è un po’ di soggezione a essere mischiati con i maratoneti. A noi spaventano i nostri 30 km, ma loro se faranno ben 12 e qualcosina in più. Lo saremo anche noi in futuro, forse non tanto prossimo. A voce bassa abbiamo già quasi scelto la data in cui diventeremo “grandi”, senza confermarla. Prima ci sono questi 30 da affrontare ed essere scaramantici si aiuta la testa.
3, 2, 1 e si parte.
“Sandro, non facciamoci prendere dall’entusiasmo. Non tiriamo subito”
“Che bel panorama! Che bello! Te l’ho già detto che è un bel panorama? Che bello!”
I primi 7,5 km sono verso Sud. Sandro mi ricorda ogni tanto quanto gli piace il panorama. Con la termica a maniche corte corriamo alla grande. Tante persone in torno a noi. Si analizza il passo di quello, il vestiario dell’altro.
Giro di boa. Si corre verso Nord ritornando verso a Malcesine e… Sbam! Vento. Freddo. Una arietta che ti gela il sudore della termica e le mani. La temperatura non è bassissima, ma questo venticello non preventivato rompe le scatole. Sandro vuole il thé caldo. Sandro durante le corse vuol sempre del thé caldo. Lo vorrei anche io ma non glielo dico.
Prima di Malcesine una salita che sembra non finire mai. Non una “rampa di garage” ma lunga, un sacco lunga.
Si supera Malcesine, un carbogel e si inizia a percorrere il tracciato dei corridori dei 15 km. Loro però sono più avanti, quasi arrivati.
“Sandro qual è la tua distanza massima? Io 25”
“Sono arrivato a 23.5”

Quando parli con un runner valgono i mezzi km. Anche i secondi sono importanti. Non trascuriamo nulla, anzi se possibile aggiungiamo un sacco particolari nei nostri racconti di corse. Proprio come farebbero dei buoni pescatori con le loro epiche uscite di pesca.
Il vento è persistente, ci raffredda la pelle. Si corre in strada al posto delle auto. Asfalto sotto ai piedi, a destra le montagne, a sinistra il lago. Cielo, monti ed acqua si fondono in sfumature di grigio. Maglie colorate rompono lo schema.
I “5” dati ai bambini a bordo strada fanno dimenticare un po’ la fatica.
18 km. Mi muore l’orologio GPS. Sandro ogni tanto mi aggiorna su ritmo e tempi. Corriamo in scia, lui davanti.
19 km. Troviamo un partecipante su sedia a rotelle. Supporto al seguito in mountain bike. Guardo bene e faccio cenno a Sandro. Usa solo il braccio destro per spingere la sedia a rotelle. Un paio d’ore dopo, a pranzo, ce lo vediamo passare davanti. Stava correndo la la maratona!

20 km. Dio benedica i ristori… Pochi secondi per riprendere fiato e bere un sorso d’acqua. Quei pochi secondi che ti ridanno vita. Riprendiamo. Prima di riabituarci al nostro solito ritmo, le gambe gridano aiuto.
23,5 km. Sandro supera la sua distanza massima. Faccio i convenevoli di casa, “Benvenuto Sandro”, per sdrammatizzare.
25 km. Anche io supero la mia distanza massima. Sandro ormai davanti alza il pollice. Io rispondo un “Bellaaaaa!”. È il massimo che possiamo fare per festeggiare.
Ogni passo è uguale all’altro. Fa male. I piedi dicono di fermarsi, al testa non ne vuole sapere e comanda di andare oltre.
Ogni chilometro è un pollice alzato ed un “Bellaaaaa!” un po’ più indietro.
28 km. Nelle corse con la mia ragazza la incitavo durante gli ultimi 30 secondi di corsa. “Adesso questi li corri bene. Forza, manca poco”. Ora lo sto facendo con me stesso. Me lo ripeto in continuazione. Aumento il passo, non so di quanto. Sto portando al polso uno schermo grigio.
29 km. Ho quasi preso Sandro che dice di aver rallentato un po’ per aspettarmi, ma non gli credo ovviamente. E qui capita la magia. A fianco corriamo come degli invasati. Urlo “Forza cazzo!”. Il passo diventa veloce, velocissimo. “Avanti, manca poco!”
Iniziano a vedersi persone sui fianchi del percorso. Ci guardano con gli occhi spalancati, o almeno è quello che credo.
Correndo a velocità folle, impensabile dopo quasi 30 km, entriamo in paese. Un paio di curve ed ecco il traguardo!
Scena epica. 3 metri dalla fine Sandro si gira e mi fa cenno di battergli un “5”. Tagliamo il traguardo così.

20151018-111409-Barbara_Luardi_2Foto : Arrivo, Andrea e Sandro

Scopriremo solo dopo di essere arrivati quartultimo e quintultimo della propria categoria, ma a noi che ci frega? Le nostre ragazze sono lì ad aspettarci! Non sono tanto contente di essere abbracciate e di ricevere dei bacetti. Caspita se puzziamo! Ma sorridono e noi di più.
2 obiettivi centrati: finire questa corsa, arrivare prima delle 3 ore.
Ce ne sarebbero tanti altri… Tipo la conferma di un’amicizia, la condivisione di un’impresa, l’importanza di essere aiutati nella fatica, la consapevolezza di avere due grandi (e pazienti) donne al nostro fianco, scoprire che la corsa la si fa da soli ma la si vive in compagnia, ma mi commuoverei nuovamente nel raccontarli… Li lascio alla vostra immaginazione.

Andrea “Gabbon” Boscolo

Sito della Gara ;

http://www.lakegardamarathon.com/

Sito con le Classifiche Finali :

http://www.tds-live.com/ns/index.jsp